Museo d'arte orientale


Il Civico Museo d’Arte Orientale di Trieste,
inaugurato l’8 marzo 2001, è il primo museo dedicato all’arte orientale in Friuli Venezia Giulia. Ospitato nel Palazzetto Leo, storico edificio del XVIII secolo, si trova nel cuore di Trieste, a pochi passi da piazza dell’Unità d’Italia e ai limiti di Cittavecchia, la zona più antica della città.
Nel percorso espositivo, che si sviluppa sui quattro piani dell’edificio, sono esposte non solo opere d’arte orientale, ma anche memorie e ricordi di viaggio, armi, strumenti musicali, testimonianze di vario tipo e reperti di carattere etno-antropologico provenienti da tutta l’area asiatica, in particolare dalla Cina e dal Giappone.

Al piano terra, le prime due sale hanno una funzione di introduzione (talvolta sostituita dalle mostre temporanee), volta a testimoniare i rapporti tra Trieste e l’Oriente, storicamente intercorsi sin dal XVIII secolo e sviluppatisi maggiormente a partire dall’800, quando, per vocazione marittima e commerciale, Trieste guarda al Levante e al Sud mediterraneo: le navi del Lloyd, salpate da Trieste e superato il Canale di Suez, raggiungono le lontane coste dell’India, dei paesi dell’Asia orientale, della Cina e del Giappone.
La terza sala ospita un interessante nucleo di sculture del Gandhara, databili tra I e IV secolo d.C., raccolte durante la celebre spedizione italiana, guidata da Ardito Desio, che nel 1954 portò alla conquista del K2.
Il primo piano è interamente dedicato all’arte della Cina, uno dei due nuclei fondamentali del Museo. Al mito e alla fama della seta cinese si lega la prima sala, dove sono esposti abiti e tessuti del tardo periodo Qing (1644-1911), in gran parte di seta ricamata e databili al XIX secolo. Il salone centrale è dedicato all’arte della porcellana, la cui invenzione appartiene alla Cina, per secoli gelosa custode di questo monopolio segreto e prezioso. Le porcellane e le ceramiche esposte vanno dal periodo Song (960-1279 d.C.) all’epoca tardo imperiale della dinastia Manciù (Qing). Nell’ultima sala i riti e le tradizioni della Cina imperiale connessi alle tre principali correnti di pensiero diffuse nel paese – Confucianesimo, Taoismo e Buddismo – sono evocati attraverso oggetti di vario tipo, funzione e materiale.
Al secondo e terzo piano si sviluppa la sezione dedicata al Giappone. Il secondo piano si apre con la sala delle porcellane giapponesi, associate a un gruppo di contenitori in smalto, e ha il suo punto di forza nel salone centrale dove, accanto a rotoli dipinti, lacche, specchi, netsuke, mobili e altri oggetti, assegnabili all’età Edo o Tokugawa (1603-1868) e all’epoca Meiji (1868-1912), si dispiega la collezione di stampe dell’Ukiyo-e, comprendente opere di Hokusai, Hiroshige e altri grandi maestri dell’arte giapponese della xilografia.
L’ultima sala offre uno sguardo sulla tradizione teatrale del Giappone, in particolare del teatro popolare kabuki, attraverso stampe, maschere e strumenti musicali.
Nel salone centrale del terzo piano la Via del Guerriero (Bushidō), ovvero il codice etico e comportamentale del Samurai, è testimoniata dalla ricca raccolta di armi e armature giapponesi dal XV al XIX secolo – tra cui una lama datata 1451 – e da xilografie di carattere epico. La sala conclusiva è dedicata alle religioni, ai riti e alle tradizioni del Giappone e, attraverso sculture e oggetti vari, ne rammenta le due religioni fondamentali: lo Shintoismo, autoctono, e il Buddismo, importato dalla Cina e dalla Corea.

DOVE
Palazzetto Leo, Via San Sebastiano 1
informazioni tel. 040 6754068
e-mail: museoarteorientale@comune.trieste.it

ORARI E BIGLIETTI: informazioni aggiornate qui


MEZZI
autobus n. 8, 9, 10, 11, 17, 24, 30

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