A Laura Carlini la direzione di musei e biblioteche di Trieste

Laura Carlini sarà dal 1° maggio 2017 la nuova direttrice della nuova entità formata dai Musei civici di storia ed arte, dal Museo Revoltella, dai Musei scientifici e dalla Biblioteca Civica Hortis di Trieste. E' notizia di qualche giorno fa la conclusione delle procedure di concorso avviate nei mesi scorsi e la scelta operata dalla Commissione (formata da Romano Vecchiet, direttore dei Musei civici di Udine, Raffaella Sgubin, direttrice dei Musei provinciali di Gorizia e Fabio Lorenzut direttore dell'area cultura del Comune di Trieste) tra i tre candidati risultati ideonei dopo la prova scritta, cioè Laura Carlini, Paola Ventura e Marco Biscione.
Il lavoro che attende Laura Carlini è decisamente impegnativo e pieno di incognite. Dovrà dirigere un'entità nuova, formata dall'insieme di tutte le istituzioni culturali triestine, ciascuna delle quali ha avuto storicamente un suo dirigente specializzato. In altri tempi sarebbe stato impensabile affidare una grande biblioteca al direttore di un museo, invece adesso non è così raro (succede in tutta Italia), vedere accorpato tutto sotto un'unica guida. Così ha fatto anche il Comune di Trieste ed ora parte l'esperimento del pacchetto culturale unico.
Va detto, però, senza eufemismi, che si tratta di una specie di "mostro" isituzionale voluto dall' amministrazione essenzialmente per tagliare i posti dirigenziali nel settore cultura. Infatti fino al 2011 i dirigenti erano quattro, nel 2012 sono diventati tre, nel 2015 due e adesso, appunto tutta la gestione dell'enorme patrimonio civico viene concentrata in una sola figura, che dovrà fare funzionare una ventina di musei (tra cui una buona parte bisognosa di urgenti interventi sia sulle strutture che sull'organizzazione e sulla produttività) e una grande biblioteca da anni in sofferenza per la perdita della sede storica. Più di duecento dipendenti, ma pochissimi conservatori, pochi custodi e pochi funzionari amministrativi a sua disposizione. Per la gran parte figure generiche, a basso livello di competenza e di autonomia, e abituate a un tran tran molto tranquillo., tipicamente "comunale".

Ce la farà Laura Carlini a soddisfare il desiderio del Comune di Trieste di avere musei sempre aperti, funzionanti, vivaci, accoglienti senza investirci nulla, anzi tagliando sempre più le risorse?
Come è accaduto nei grandi musei statali, grazie alle innovazioni del ministro Franceschini, anche qui si pensa che basti cambiare direttore per fare la magia di una nuova fioritura nel deserto... 
Va ammesso comunque che tra le poche persone che effettivamente dispongono delle qualità necessarie per affrontare una problematica di gestione così complessa come quella che presentano oggi le istituzioni culturali triestine c'è proprio Laura Carlini, che ha due vantaggi: primo, è triestina, conosce molto bene l'ambiente culturale e il patrimonio locale; secondo, proviene da esperienze di altissimo livello nel campo della gestione dei beni culturali, come è fino dagli anni Settanta l'Istituto dei Beni Culturali della regione Emilia-Romagna. 
Laureata al Dams di Bologna, ha completato la sua formazione al Getty Museum di Los Angeles. Dal 1989 al 2001 è stata responsabile dei progetti nel settore cultura di Nomisma, società bolognese di studi economici. Per molti anni  (dal 2001 al 2015) è stata dirigente del settore musei della Regione Emilia-Romagna, dove ha svolto un ruolo propositivo e innovativo. Nel 2015 è passata a dirigere i Musei civici di Bologna, che ha lasciato alla fine del 2016. E' docente  all’Università Alma Mater di Bologna. In passato ha collaborato già con i musei triestini, in particolare con il Revoltella, e negli anni bolognesi è stata comunque presente, attraverso la partecipazione a convegni, nel dibattito culturale cittadino.
Laura Carlini conosce molto bene le problematiche dei musei italiani, ed è stata spesso consultata da Enti e Ministero per l'analisi della situazione e la formulazione di nuove norme e di nuove modalità organizzative. E'avvantaggiata soprattutto dalla conoscenza di molti modelli di efficienza (ci sono!) e dall'averne seguito l'applicazione. Una delle iniziative a cui ha dedicato molto impegno è stato il processo di selezione dei "Musei di qualità" della Regione Emilia Romagna, una specie di concorso che anno per anno - tra il 2009 e il 2012 - ha premiato i musei che si sono messi in regola con gli standard museali internazionali. Procedimento che sarebbe utile avviare anche a Trieste e nella regione Friuli Venezia Giulia e che, grazie alla Carlini probabilmente si potrà quanto meno evidenziare e proporre.

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