Lanterne magiche ai "Lunedì dello Schmidl"
È il meraviglioso
mondo delle lanterne magiche il
tema del quinto appuntamento con il ciclo «I Lunedì dello Schmidl», in
programma lunedì 17 febbraio con
inizio alle 17.30 presso
la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich (Via Rossini
4).
A parlarne, sarà
un'ospite d'eccezione, ovvero Laura
Minici Zotti, la cui straordinaria collezione ha permesso di dare
vita, una quindicina d'anni fa, al Museo
del Precinema di Padova.
Per individuare e
capire meccanismi e percorsi che hanno portato alla nascita e alla diffusione,
su scala mondiale, di una nuova “specie umana”, quella dell’uomo visionario,
partendo dall’invenzione dei Fratelli Lumière è necessario procedere a ritroso
lungo un arco di vari secoli, cercando di mantenere al centro del fuoco
dell’osservazione sia la storia delle macchine della visione – già in parte
conosciuta ed esplorata – quanto quella, più vasta e dai confini incerti, della
visione popolare e delle forme di spettacolo ottico che, nel corso dei secoli,
hanno condotto all’invenzione del Cinema.
Autentico “fiore
all’occhiello” del Museo del Precinema sono proprio le lanterne magiche che
hanno documentato, con le loro proiezioni, l’affascinante viaggio dell’immagine
proiettata, dal Settecento alla nascita del Cinema. Tra i pezzi più pregiati,
oltre alle lanterne da proiezione, singole, le “Fantasmagoria lanterns”, la
lanterna doppia di W. Tyler, la lanterna tripla di J. H. Steward (in mogano,
con obiettivi in ottone databili attorno al 1880), la lanterna scientifica
della P. Harris & Co, la lanterna “The Pettibone” di produzione americana,
per finire con la lanterna-cinema di Walter Gibbons.
L'epopea della
lanterna magica sarà percorsa da Laura Minici Zotti esplorando l'attività di
quattro figure di grande fascino, attive in area veneta tra Sette e Ottocento:
l'esploratore padovano Giovanni
Battista Belzoni (1778-1823), al tempo stesso scopritore di
preziosi tesori dell'antico Egitto ed inventore della fantasmagoria, con la
quale terrorizzava i pubblici di diversi teatri inglesi; la lanternista
veneziana Anna Maria Cortina (1769-1833),
attiva sul versante delle forme di intrattenimento popolare, comprese le
proiezioni con la Lanterna Magica; il commediografo Francesco Antonio Avelloni (1756-1837),
detto “il poetino”, autore di una commedia dal titolo «La Lanterna Magica»; per
finire con Giovanni Santini (1787-1877),
insigne astronomo e fisico, per lunghi anni direttore dell’Osservatorio
Astronomico dell’Università di Padova e Membro dell’Astronomic Society di
Londra.
In un suo trattato del 1828 («Teorica degli stromenti ottici destinati
ad estendere i confini della visione naturale») fornisce una descrizione molto
accurata della Lanterna Magica, anche sotto l'aspetto della costruzione, oltre
ad esplicitare il procedimento di una rappresentazione di fantasmagoria.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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