La promozione turistica dei musei: c'è speranza?
Sabato scorso, 5 aprile 2014, c'è stato un importante incontro sulla realtà e sulle potenzialità del turismo a Trieste ("Trieste? Piace! E può piacere ancora di più!) voluto dal Sindaco Cosolini e dall'assessore comunale al turismo Edi Kraus per fare il punto su questo aspetto della vita economica della città, mentre sta cominciando una stagione già dalle prime impressioni molto promettente.
In questi giorni, infatti, complici belle giornate e temperature ideali, le piazze e il centro cittadino sono invasi non solo da gruppi scolastici in gita, ma anche da gruppi di adulti, italiani e stranieri, che in numero sempre più consistente raggiungono anche i musei e lasciano scritti sui libri dei visitatori molti apprezzamenti.Per la cronaca della giornata, a cui hanno partecipato moltissimi operatori e anche autorevoli esponenti della cultura cittadina rimando a http://www.retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=10138.

Da varie parti durante l'incontro di sabato sono state rivolte lodi e speranze all'agenzia Turismo FVG, che certamente fa un buon servizio a beneficio delle località balneari, montane, dei bed&breakfast, dell'enogastronomia, degli eventi, ma, come dimostra il sito web ha relegato i musei nel menù "esperienze" come se la parola "musei" fosse un po' troppo antiquata. Ma quel che è ancora più grave è che questo spazio dedicato ai musei è concepito come un elenco di siti in cui un piccolissimo centro visite di montagna, magari perennemente chiuso o aperto solo a richiesta, ha lo stesso spazio di un museo di importanza internazionale come quello di Aquileia!
Inoltre, da un punto di vista della comunicazione web il sito ha un difetto piuttosto grave, che la sottoscritta ha segnalato più volte: solo una parte delle schedine dei musei è dotata dell'immagine corrispondente a quel museo, in moltissimi casi l'immagine vera non c'è e viene usata in sostituzione l'immagine di un particolare del Tiepolo del Museo Diocesano di Udine, o se si tratta di un museo naturalistico, l'immagine di una farfalla della Casa di Bordano. Generando evidentemente confusione in chi consulta quelle pagine.
Insomma occorrerebbe fare una revisione di tutto il materiale con cui la Turismo FVG promuove i musei della regione, iniziando dalle immagini che, come dimostrano innumerevoli esempi di tutto il mondo, sono ormai il veicolo più importante di comunicazione. Anche perché un sito fatto male è praticamente inutile. Noi operatori dei musei siamo sempre a disposizione per collaborare.
Infine è bene sottolineare che anche gli stessi operatori turistici non sanno utilizzare veramente il "capitale musei" a cominciare dalle guide turistiche che si tengono abbastanza lontane dai siti più difficili o più soggetti a cambiamenti, perché questi naturalmente richiedono un certo sforzo di studio e di aggiornamento. Nella maggioranza le guide turistiche non mettono piede nei musei neppure una volta l'anno coi loro gruppi. Ma non dimentichiamo che i musei sono il "valore aggiunto" del turismo culturale, altrimenti si mostra della città un'immagine stereotipata e sempre uguale, "da cartolina". Cioè quello che probabilmente i turisti sanno già, prima ancora di arrivare. I luoghi comuni non fanno certo "immagine" o "qualità".
Quanto all'aspirazione di tutti i presenti, o quasi, di poter attirare turisti a Trieste con gli "eventi", anche su questo va fatta una riflessione, visti i risultati degli eventi degli ultimi anni (parliamo di grandi mostre) che, in mancanza di una programmazione vera e di una gestione coerente degli spazi, hanno continuato a dare risultati sempre molto al di sotto dei 50.000 visitatori, la soglia minima per dire che una mostra è stata davvero un grande evento. Probabilmente si deve valorizzare di più la città in quanto tale, che cercare disperatamente l'evento che non c'è o che costa sempre troppo.
Evidentemente ognuno "tira l'acqua al suo mulino" e anche noi probabilmente siamo di parte e vediamo i musei al centro di tutto, ma ci sono anche fatti oggettivi che non possono essere ignorati da parte di chi progetta pacchetti turistici sognando mostre con le file fuori dagli ingressi. Che comunque non potrebbero ripetersi in continuazione, al massimo aiuterebbero a riempire un po' di alberghi e ristoranti tre mesi all'anno. I musei, invece, ci sono tutto l'anno, tutti i giorni, tutto il giorno. Sono tanti e per tutti i gusti. Molti sono anche ben tenuti e funzionanti... Non dimentichiamolo, quando proponiamo ai potenziali turisti le nostre risorse!
Maria Masau Dan
direttore dei Musei civici di storia ed arte e del Museo Revoltella
Trieste
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