Al Museo Teatrale in dono il Fondo Vito Levi
E’
nel nome di Vito Levi
la ripresa dei Lunedì dello Schmidl,
con l’appuntamento in calendario lunedì 17 novembre,
con inizio alle ore 17.30,
presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo
Gopcevich (Via Rossini 4).
Grazie
alla donazione da parte di Laura Levi Tomizza,
figlia del Maestro, del materiale archivistico e musicale relativo
all'attività di Vito Levi compositore, docente e musicologo, un
nuovo importante capitolo della storia della cultura musicale
novecentesca viene ad aggiungersi alle collezioni del Civico Museo
Teatrale “Carlo Schmidl”. Il neo-costituito Fondo “Vito
Levi” viene formalmente
consegnato al Museo e presentato pubblicamente in questa occasione
pienamente fruibile, grazie alla generosa sensibilità
dell'Associazione Triestina Amici dei Musei “Marcello Mascherini”
che ne ha finanziato il riordino.
Giunge così a compimento
un itinerario che ha preso le mosse nell'agosto del 1999, in
occasione del centesimo compleanno di Vito Levi, con la pubblicazione
- per iniziativa del Comune di Trieste ed a cura del Civico Museo
Teatrale “Carlo Schmidl” - della ristampa anastatica di un testo
fondamentale di Levi, ovvero «La vita musicale a Trieste. Cronache
di un cinquantennio 1918-1968», edito dal comitato Trieste '68 per i
tipi della casa editrice milanese All'insegna del Pesce d'Oro. A
questa pubblicazione, è venuta ad affiancarsi, esattamente due anni
or sono, quella dei «Frammenti di un diario musicale (1919-1979)»,
nell'ambito di un'articolata serie di manifestazioni in occasione del
decennale della scomparsa del Maestro, realizzate in stretta
collaborazione tra il Circolo della Cultura e delle Arti, il
Conservatorio “Giuseppe Tartini”, il Civico Museo Teatrale “Carlo
Schmidl”, la Società dei Concerti, la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste e l’Istituto
Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione.
Scomparso il 27 novembre
del 2002 all’età di centotré anni, Vito Levi ha fatto in tempo ad
entrare nel ventunesimo secolo, abbracciando così tre secoli di
storia della vita musicale triestina. Nato a Trieste il 10 agosto
1899, era cresciuto musicalmente sotto la guida di Ermanno Leban ed
Antonio Smareglia. Aveva iniziato la sua carriera come violinista ed
in questa veste, diciassettenne, aveva preso parte alle esecuzioni
musicali del ‘salotto Svevo’ di Villa Veneziani a Servola. Le sue
prime significative composizioni risalgono agli inizi degli Anni
Venti: il poema sinfonico «Carso», gli «Intermezzi sinfonici», i
cicli di liriche «Anacreontiche» e «Le rose mistiche», la
pantomima in due quadri «La fontana della vita». Per cinquant’anni
esercitò la critica musicale, dapprima per «Il Piccolo» (1926-38),
quindi per «La voce libera» (1945-49) ed infine per «Il gazzettino
di Venezia» (1958-76). Insegnante di composizione al Conservatorio
“Giuseppe Verdi” di Trieste dal 1923, ricoprì successivamente lo
stesso incarico al Conservatorio “Tartini”. Allontanato
dall’insegnamento nel 1938 in seguito alle leggi razziali, alla
fine della guerra riottenne la docenza al “Tartini” per le
cattedre di Composizione e Storia della Musica. Di quest’ultima
disciplina è stato docente anche presso l’Università degli Studi
di Trieste. Direttore della Sezione Musica del Circolo della Cultura
e delle Arti dal 1946 al 1950, nel 1981 è stato insignito della
laurea in lettere honoris causa da parte dell’Ateneo triestino.
L’ingresso è libero
fino ad esaurimento dei posti disponibili
Commenti
Posta un commento