Ricordo di Fedora Barbieri a dieci anni dalla scomparsa

Il 4 marzo del 2003 si spegneva a Firenze Fedora Barbieri, una delle più grandi voci del Novecento. Nella ricorrenza del decimo anniversario della morte, la sua figura – umana ed artistica – sarà ricordata da Vincenzo Ramon Bisogni, per il quindicesimo appuntamento con il ciclo 2012-2013 dei «Lunedì dello Schmidl», in programma lunedì 4 marzo con inizio alle 17.30 presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich, via Rossini 4 Trieste.
Nata a Trieste il 4 giugno 1920, Fedora Barbieri ha voluto che le sue spoglie mortali facessero ritorno alla sua città natale e fossero tumulate al cimitero di Sant’Anna. Ma alla ‘sua’ Trieste Fedora Barbieri ha voluto lasciare anche una testimonianza concreta e preziosa della sua vita d’artista, con la donazione - al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” - dei costumi teatrali della sua lunga e straordinaria carriera. >>>

Nel marzo del 2001, Fedora Barbieri aveva donato uno dei costumi di Dalila da lei indossati in occasione delle recite del «Sansone e Dalila» dirette da Victor de Sabata al Teatro alla Scala nel 1950. Al dono di questo primo costume, è venuta ad affiancarsi nel 2002 la donazione dell’intera collezione personale dell’artista. «Sono stata molto colpita – dichiarò Fedora Barbieri nel ribadire la decisione presa di concerto con i suoi figli e con sua nipote – anche attraverso quanto i miei concittadini mi hanno fatto capire, dell’attenzione che state esprimendo nei confronti del mondo della musica e del teatro attraverso un museo che viene rinnovato e che si apre a sempre nuove iniziative». Alla scomparsa della Barbieri, sono stati i figli Ugo e Franco Barlozzetti a legare in maniera ancor più indissolubile la memoria dell’Artista alla città di Trieste attraverso la donazione dell’Archivio Fedora Barbieri, comprendente fotografie, documenti, spartiti, registrazioni, bozzetti, rassegna stampa, manifesti, programmi di sala, libretti, volumi ed oggetti.
Contrappuntato da immagini e registrazioni, il ricordo di Vincenzo Ramon Bisogni darà dunque nuovamente voce all’eredità artistica di Fedora Barbieri custodita dallo “Schmidl”; la particolare attenzione che sarà riservata ai personaggi verdiani, dei quali la Barbieri è stata interprete somma, si colloca nel solco delle iniziative del Museo Teatrale per celebrare il secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi.

 
Nelle foto in allegato: 1. Fedora Barbieri in costume di Amneris in «Aida» alle Terme di Carcalla nel 1960. 2. Fedora Barbieri (Amneris), Renata Tebaldi (Aida) e Mario del Monaco (Radames) in «Aida» al Teatro alla Scala di Milano nel 1950. 3. Fedora Barbieri nel ruolo di Azucena in «Trovatore» al Teatro San Carlo di Napoli nel 1960. 4. Fedora Barbieri in costume di Mrs Quickly in «Falstaff» accanto al direttore d’orchestra Antonino Votto al Teatro alla Scala di Milano nel 1961

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