Altre immagini dell'inaugurazione del giardino Sartorio

Un piccolo paradiso nel centro di Trieste, dove si potranno rivivere, via via che la vegetazione "si impadronirà" decisamente dello spazio e giungerà al risultato voluto dal progettista Vladimiro Vremec, le atmosfere dell'Ottocento triestino, un mondo fatto di discrezione e comfort, di amore per l'arte e per la natura. Pochi luoghi cittadini restituiscono come il Museo Sartorio, rimasto quasi intatto dall'epoca in cui vi abitava una grande famiglia di imprenditori venuti da Sanremo per fare fortuna nel porto dell'Impero, lo spirito di cui era pervasa l'intraprendente borghesia triestina di centocinquant'anni fa. Tra le penombre dei salotti, i luccichii degli specchi, la preziosità di cristalli e porcellane, si ripercorre la storia di una società ricca ed energica, che aveva consapevolezza del proprio radicamento in questa terra ma sapeva guardare lontano.
Per questo, nella scelta delle varietà di rose piantate nel nuovo giardino, si è scelto di seguire anche la complicata geografia dei Sartorio, viaggiatori per affari e per diletto, da Odessa alle Antille, e si sono cercate anche le specie che provengono da quei paesi.
Il momento dei saluti. Parla l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto
Proponiamo qui ancora alcune immagini di Claudia Morgan e Alessandra Relli scattate sabato 25 ottobre durante l'inaugurazione e i festeggiamenti a Fulvia e Fulvio Costantinides, generosi sostenitori dell'impresa.

Fulvio e Fulvia Costantinides
Il momento dei saluti. Introduce la direttrice dei Civici Musei Maria Masau Dan


La villa vista dal giardino


Parla il progettista Vladimiro Vremec. A sinistra il principe Wauthier de Ligne, ospite illustre dell'evento





A sinistra l'assessore alla cultura Franco Miracco. Parla Giancarlo Carena presidente della cooperativa Monte San Pantaleone



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