La collezione egizia triestina al convegno dei Musei Vaticani

Il Civico Museo di Storia ed Arte con la sua collezione Egizia è presente al primo Convegno Internazionale sui sarcofagi egizi che si tiene tra il 19 e il 22 giugno presso i Musei Vaticani a Roma. Il convegno è collegato al progetto del restauro dei sarcofagi del Terzo periodo intermedio (dal 1000 al 600 a.C.) della sezione egizia dei Vaticani in collaborazione con il Louvre e il Museo Reale d’Antichità di Leida in Olanda. >>>

Un’occasione importante per gli archeologi (provenienti da Europa, ex Unione Sovietica, Stati Uniti e Australia) per incontrare e confrontarsi con i restauratori per affrontare le tecnologie applicate allo studio dei materiali del restauro e della conservazione: conoscere la tecnica di costruzione e i materiali dei sarcofagi permetterà di evitare negli interventi di restauro perdite irreparabili di dati e servirà a far considerare il restauro stesso come un prezioso momento di acquisizione di importanti dettagli tecnici e non solo.
Trieste conserva tre sarcofagi lignei stuccati e dipinti, databili al periodo in oggetto (Terzo periodo intermedio): uno appartenuto al sacerdote Pa-di-Ammon, un altro ad una sacerdotessa rimasta anonima e il terzo, completo del suo involucro in cartonnage, del sacerdote portatore d’incenso Pa-sen-en-Hor.
L’intervento al convegno sarà tenuto dall’egittologa, contrattista del Museo, Susanna Moser (nella foto impegnata a fotografare) e dal restauratore Gian Luigi Nicola (responsabile della Nicola Restauri di Aramengo, Asti) con il titolo: “Condivisione delle conoscenze per il restauro dei sarcofagi: il caso del Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste” (venerdì 21 giugno): verranno illustrati i nostri sarcofagi, anche in base ai risultarti preliminari delle osservazioni compiute in museo in occasione della consegna in febbraio del restaurato scarabeo alato e presentate le nuove ipotesi sulle vernici che li ricoprono, le quali possono essere state profumate e quindi usate con una valenza rituale; quindi si passerà alle osservazioni sulla tecnica di costruzione dei cartonnage, proponendo una nuova ipotesi derivata dall’osservazione delle caratteristiche del nostro e dal confronto con quello del Civico Museo Archeologico di Como (del cui restauro si è occupata la Nicola Restauri).


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