Un video sorprendente: "La città invisibile. Frammenti di Trieste romana"

«Da qua sopra, non si vede nulla; c’è chi dice:- È là sotto e non resta che crederci… di notte, accostando l’orecchio al suolo, alle volte si sente una porta che sbatte.» Una frase di Italo Calvino tratta dal suo volume “Le città invisibili” è stata scelta come chiave di lettura per il nuovo documentario su Trieste romana, realizzato dall’Ufficio Stampa – Produzioni Televisive della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con i Civici Musei di Storia ed Arte e la Soprintendenza per i Beni Archeologici. Il film è stato presentato il 30 maggio, al cinema Ariston di Trieste. Chi visiterà il Castello di San Giusto domenica 9 giugno potrà vedere (o rivedere) il video che sarà proiettato continuamente e i primi 200 visitatori potranno ritirare gratuitamente una copia. >>>
Un progetto impegnativo - durato quasi tre anni - che, partendo da fonti antiche, dai resti monumentali, da reperti conservati, da quanto nuovi scavi hanno fatto emergere dell’antico tessuto urbano, ricostruisce - per la prima volta con il virtuale - il volto e la forma che, nel tempo, vennero date alla città. Con l’intervento di esperti di diverse discipline, è stata elaborata l’intera pianta di Tergeste: dal colle di San Giusto con il propileo - ingresso monumentale all’area sacra dove si trovava il tempio -, la basilica civile, il foro; al tessuto urbano con strade, piazze, botteghe, laboratori artigianali e acquedotti. Vicino al mare, il teatro, ricostruito in tutti i suoi particolari anche nei colori; attraverso i frammenti e la documentazione conservati ai Civici Musei è stato ricostruito il tempio della Bona Dea, che il centro della città moderna ha cancellato per sempre sotto palazzi e strade piene di traffico. Lungo l’antica linea di costa, diversa e più arretrata rispetto a quella di oggi, è stato studiato il complesso sistema portuale, con banchine, moli e magazzini. Da mosaici di primo secolo dopo Cristo (che i Civici Musei espongono nel Castello di San Giusto), dai frammenti di mattoni con il bollo di una grande famiglia dell’aristocrazia romana (i Crispini) si è partiti per ridare vita ad un altro frammento della città invisibile: la grandiosa villa di Barcola, i cui resti vennero alla luce alla fine dell’Ottocento per poi essere interrati per sempre. Forse la villa di Calvia Crispinilla, personaggio dell’élite di potere a Roma, discussa e chiacchierata: forse solo un’imprenditrice donna in un mondo al maschile, che doveva l’enorme ricchezza a possedimenti sparsi in tutto l’impero. I resti visibili della città sono effettivamente pochi e difficili da “leggere” per farsi un’immagine complessiva della città romana; è stata affrontata tutta una serie di problemi al fine di trovare un accordo tra il dato archeologico, sempre e comunque parziale, e il desiderio di presentare un’immagine completa e gradevole alla vista. Sono stati messi in campo tutti i mezzi disponibili per integrare i dati mancanti (prendendo come esempio edifici meglio conservati in altre parti del mondo romano e analoghi lavori di ricostruzione grafica e tridimensionale), rimanendo consapevoli del fatto che ogni ricostruzione sarà sempre e soltanto ipotetica. La varietà dei punti di vista e il grado di realismo che le ricostruzioni hanno raggiunto nel filmato, accanto alla possibilità di “muovere” questi modelli, conferisce loro una maggiore capacità di coinvolgere l’osservatore e di fargli comprendere ciò che ha di fronte, costringendolo però ad andare a vedere poi di persona e confrontare il visibile con il virtuale offerto da questo documentario. Sebbene in qualche occasione, per esigenze “cinematografiche”, ci si sia forse spinti un po’ al di là di quanto uno stretto rigore scientifico avrebbe consentito, il valore didattico delle ricostruzioni virtuali di questo film resta insostituibile. Regia di Giorgio Gregorio; testo di Mariolina Errico; voce narrante italiana di Adriano Giraldi; coordinamento scientifico a cura di Marzia Vidulli Torlo, con la collaborazione di Susanna Moser per i Civici Musei, e di Paola Ventura per la Soprintendenza. Il DVD, con traduzione anche in inglese e tedesco, sarà disponibile gratuitamente per scuole, enti ed associazioni culturali.

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