Ultimi giorni per visitare la mostra delle porcellane italiane

La manifattura fu fondata a Doccia nel 1737 (proprio nell’anno in cui moriva l’ultimo dei Medici e la Toscana passava ai Lorena) dal marchese Carlo Ginori, figura di spicco a livello scientifico, politico e culturale, che attivò la produzione di porcellana dura in una villa nei pressi della tenuta che la famiglia possedeva nella zona fin dal XVI secolo. I Ginori ne mantennero la proprietà fino al 1896 quando la fabbrica si fuse con la ceramica Richard di Milano. Fin dall’inizio la produzione si distinse per originalità e raffinatezza.
La tazzina cilindrica con manico ad angolo retto e il piattino sono decorati a fondo blu scuro opaco con un motivo a cineserie in oro di colori diversi: sulla tazzina la decorazione si presenta a fregio continuo, con figure di cinesi rappresentati in attitudini differenti sopra una base di zolle erbose, mentre sul piattino è raffigurata una scena di due cinesi entro una riserva rotonda filettata in oro. L’interno della tazzina, il manico e i bordi della tazza e del piattino sono dorati. La decorazione si presenta di grande raffinatezza, con un’alternanza di superfici “matte” (opache, dal francese “mat”) e lucide con una notevole qualità dell’oro e della esecuzione pittorica, utilizzata a partire dal 1807, grazie alla presenza in fabbrica di pittori Giovanni David, dal 1807, e Francesco Giuseppe de Germain, dal 1813. Benché tazzine a fondo nero decorate a cineserie e oro siano state prodotte dalla fine del XVIII secolo dalla manifattura di Vienna (ne è un esempio la tazza di destra a fondo rosso), in questo caso la tipologia della tazzina potrebbe avere un riferimento iconografico con quanto prodotto a Sevres fra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX.
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