mostre: "Celeste Aida" al Museo teatrale "Schmidl"
Dal 26 ottobre 2012 è
aperta al Museo
Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste la mostra "Celeste Aida", promossa
dal Comune di Trieste e realizzata dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”,
con la direzione di Maria Masau Dan e a cura di Stefano Bianchi.
La mostra è dedicata alle fortune triestine di Aida, a partire dalla première
del 1873, diretta da Franco Faccio, poco dopo le prime del Cairo (1871) e di
Milano (1872) ed è un’occasione per evidenziare, anche in chiave musicale, i
rapporti di Trieste con l’Egitto e la partecipazione triestina all’impresa del
Canale di Suez. L’esposizione si collega alla mostra Trieste Suez del
Museo Revoltella, dedicata al ruolo avuto dal Barone Pasquale Revoltella in
questa grande impresa che permise di modificare le rotte di navigazione
dall’Europa all’Oriente. In esposizione manifesti, locandine, programmi,
documenti e fotografie delle decine di allestimenti di Aida andati in
scena a Trieste dal 1873 ad oggi, accanto al carteggio Verdi-Faccio in
occasione delle prima triestina dell’opera, costumi teatrali e preziosi
gioielli di scena. La mostra apre inoltre le porte alle manifestazioni che il
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ha in cantiere per il 2013, nella
ricorrenza del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi. Tra i documenti in esposizione, spiccano quelli relativi al
primo allestimento triestino dell’opera, andato in scena, con grandissimo
successo, sabato 4 ottobre 1873. Ne furono protagonisti il basso Carlo De
Probizzi nel ruolo del Re, la mezzosoprano Antonietta Fricci Neri Baraldi in
quello di Amneris, Maddalena Mariani Masi nel ruolo del titolo, il tenore
Giuseppe Capponi nei panni di Radames e Ormondo Maini in quelli di Ramfis.
Francesco Pandolfini era Amonasro mentre Luigi Vistarini dava voce al
Messaggero. A concertare e dirigere l’opera, il compositore e direttore
d’orchestra Franco Faccio.Questa storica première è documentata in mostra non
soltanto dal manifesto originale, dai ritratti degli interpreti e dalla
bacchetta che Faccio usò forse proprio in questa occasione, ma anche dalla
corrispondenza intercorsa (prima, durante e dopo la messa in scena dell’opera)
tra Giuseppe Verdi, Franco Faccio, la Direzione del Teatro e gli impresari
teatrali appaltatori delle stagioni 1872 e 1873. In data 6 settembre del 1873, Verdi scrive ad esempio da
Parigi a Sabbatino Cittanova, presidente del Teatro Comunale di Trieste, per
declinare l’invito ad assistere alla prima triestina dell’opera: «Ill.mo Sig.
Presidente, per interesse artistico, credetti necessario d’assistere Aida
in due o tre gran Teatri, ciò che io feci per Milano, Napoli, e Parma. In
quest’ultima città, vi andai, anche in considerazione, che io son nativo della
Provincia, e per conseguenza quasi Compaesano. Ora Aida è incamminata,
ed io l’ho abbandonata al suo destino, augurandomi solo, che venga eseguita con
cura ed intelligenza, e soprattutto secondo le mie intenzioni. Io ringrazio la
Direzione Teatrale di Trieste, pel cortese invito fattomi, di assistere alla
prima rappresentazione, ma oltrechè la mia presenza, allora non potrebbe recar
nissun vantaggio all’esecuzione dello spartito, non è di mio gusto andare nei
Teatri, col solo e semplice scopo di farmi vedere, come una curiosità […]».
Nella sezione della mostra dedicata ai costumi teatrali ed
ai gioielli di scena, spiccano quelli del soprano Elena Souliotis per il
personaggio di Aida e quelli del mezzosoprano triestino Fedora Barbieri per il
personaggio di Amneris. Una parte dell’esposizione è dedicata infine a frammenti di
registrazioni audio e video di Aida, dalle mitiche voci di Enrico Caruso
(1873-1921), Aureliano Pertile (1885-1952) e Francesco Merli (1887-1976)
impresse sui dischi a 78 giri, a quelle, non meno mitiche, di Renata Tebaldi
(1922-2004) e Maria Callas (1923-1977), Giulietta Simionato (1910-2010) e
Fedora Barbieri (1920-2003), per arrivare alle moderne riprese in DVD dai
maggiori palcoscenici del mondo.
Artefice della mostra è un gruppo di lavoro costituito da
dipendenti e collaboratori del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmid”: si devono
ad Annalisa Sandri la realizzazione dell’apparato storico ed iconografico, a
Letizia Ciriello le ricerche iconografiche e gli interventi su costumi e gioielli,
a Franca Tissi la consulenza archivistica, a Marta Finzi la collaborazione
scientifica. Hanno collaborato alla realizzazione del percorso espositivo
Elisabetta Buffulini, Emilio Medici e Cristina Zacchigna. Lorenzo Michelli e
Marino Ierman firmano rispettivamente il progetto grafico e quello
dell’allestimento. La realizzazione dell’allestimento si deve a Boris Juretic
con la collaborazione di Alberto De Caro.
La mostra rimarrà aperta tutti i
giorni ad ingresso
libero con orario
9-19 fino a domenica 3 febbraio 2013. (Fotografie di Marino Ierman)
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