L'attività 2012 nei Musei civici di storia ed arte/Museo Revoltella.
Il 2012 ha rappresentato un anno di significativi cambiamenti per i
Civici Musei di storia ed arte e il Civico Museo Revoltella di Trieste, riuniti
in un unico servizio del Comune di Trieste, sotto la medesima direzione.
Gli obiettivi fin dall’inizio di questa nuova fase sono stati
essenzialmente: 1) ampliare l’orario di apertura dei musei, soprattutto dei
musei minori, aperti solo due giorni la settimana; 2) intensificare gli eventi
culturali prodotti dai musei per valorizzare il patrimonio e aumentare la
fruizione; 3) intervenire sugli allestimenti meno recenti migliorando le
strutture e la comunicazione.La prima occasione è stata offerta dalle vacanze di Pasqua che ha visto premiato lo sforzo fatto dal Comune per tenere aperti i musei in giornate nelle quali erano tradizionalmente chiusi con un afflusso di quasi 10.000 visitatori, che hanno ampiamente usufruito anche del biglietto cumulativo che consentiva di visitare tutti i musei comunali con soli 10 euro e delle agevolazioni concesse sui mezzi di trasporto pubblico.
Attrazione principale è stato il Crocifisso ligneo di Michelangelo
proveniente da Casa Buonarroti che, grazie alla sponsorizzazione di Acegas Aps,
è stato esposto al Museo Sartorio in una piccola ma suggestiva mostra allestita
al secondo piano della residenza. Negli altri musei non sono mancate le offerte
di mostre temporanee di grande interesse: il Museo Revoltella proponeva la
collezione di stampe giapponesi di Frank Lloyd Whright e la mostra “Svevo e gli
artisti” dedicata alla collezione di quadri di artisti triestini di fine
Ottocento tuttora in possesso degli eredi dello scrittore. A Palazzo Gopcevich,
invece, i turisti di Pasqua hanno potuto visitare un’altra esposizione dedicata
a Svevo e aperta dal 19 dicembre 2011 in occasione del 150° della nascita:
“Ultima sigaretta e il buon proposito”.
Anche nei successivi “ponti” festivi di primavera, 29 aprile-1° maggio, e 26-17 maggio il Comune ha rilanciato il turismo culturale pubblicizzando in varie forme l’offerta museale e i risultati in termini di visite sono sempre stati ampiamente soddisfacenti.
L’estate è stata caratterizzata da una seconda tornata di mostre che hanno coinvolto cinque importanti musei, a iniziare dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” dove il 22 giugno si è aperta, a cura di Stefano Bianchi, un’esposizione dedicata a uno dei più grandi scenografi e registi di Trieste, “Il teatro di Dodo: omaggio a Sergio D’Osmo” . Alla mostra, allestita in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e La Contrada-Teatro Stabile di Trieste, sono state abbinate la pubblicazione di un catalogo e una serie di visite guidate ‘drammatizzate’ con la partecipazione degli allievi dell’Accademia Teatrale Città di Trieste e dei marionettisti Silvia Della Polla e Carlo Furlan. Nel mese di agosto l’iniziativa “Musei di sera” ha permesso di organizzare numerosi eventi collaterali che hanno attirato sempre un folto pubblico.
Il Museo Sartorio invece ha ospitato nelle sue sale una mostra decisamente originale, “Serendipity in un parco di libri” curata da Claudia Morgan, responsabile della biblioteca e della fototeca dei Civici musei, dedicata alla collezione di libri sul giardinaggio di uno dei membri della famiglia Sartorio, il barone Giuseppe, che unì un particolare amore per le arti e le antichità all’hobby del giardino, procurandosi negli anni una ricca serie di volumi assai pregiati sull’argomento. Alla mostra di queste rarità bibliografiche si accompagnava una rassegna di pittura, curata da Lorenza Resciniti, conservatrice del Museo Sartorio, intitolata “Salotti in fiore”, un itinerario fra i dipinti di soggetto floreale della collezione Sartorio e un’occasione per girare nelle eleganti sale di questa villa neoclassica alla scoperta di opere poco note. Entrambe le mostre sono state corredate da catalogo.
Dal 15 dicembre 2012 il Museo Sartorio ha presentato in cinque sale
del secondo piano una mostra di 140 disegni di Giambattista Tiepolo provenienti
dalla straordinaria collezione del museo, acquistata dal barone Giuseppe
Sartorio nel 1893 e in parte concessa in prestito per la grande mostra sul
pittore veneziano aperta in contemporanea nella sede di Villa Manin di Passariano.
“Tiepolo a Trieste. I disegni del Museo Sartorio” è stata curata da Lorenza Resciniti e
Francesca Nodari e resterà aperta fino al 7 aprile.
Il Museo Revoltella, invece, dal 19 dicembre offre al suo pubblico la rassegna “Arte, architettura e design nella Trieste degli anni venti e trenta”, a cura della conservatrice Susanna Gregorat e di Lorenzo Michelli, in cui sono raccolti progetti, fotografie, bozzetti relativi allo sviluppo della città tra le due guerre accostati alle opere dei pittori che collaborarono con gli architetti a importanti imprese decorative. Una sala, curata da Michela Messina, conservatrice delle raccolte di arti applicate, è riservata ai tessuti di arredamento di Anita Pittoni, antesignana del design moderno, ed è stata allestita con i materiali e i documenti di proprietà dei Civici musei e della Biblioteca civica.
Ma al Revoltella ha trovato spazio anche la mostra “Contemporaneamente”, un progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea regionale realizzato in collaborazione con altri musei del Friuli Venezia Giulia, il PArCo di Pordenone e la Galleria Spazzapan di Gradisca. In mostra le opere di Mario Palli, Graziano Negri e Massimo Poldelmengo.
Il 20 dicembre, ultimo evento di un anno molto intenso, si è presentata al Museo del Risorgimento, la mostra “Oberdan-Nordio. Materiali per due anniversari” in cui, per ricordare il 130° anniversario dell’impiccagione di Guglielmo Oberdan si è allestita una sala, a cura di Antonella Cosenzi, conservatrice del museo, con i documenti e gli oggetti che ne ricordano la figura e gli eventi di cui fu al centro, mentre nel salone centrale del museo sono stati esposti i progetti di Umberto Nordio per la Casa del Combattente (1932) in cui trova spazio anche questo museo. Con l’occasione sono stati riordinate anche le vetrine e le pareti delle sale dei volontari e delle medaglie d’oro.
Anche nei successivi “ponti” festivi di primavera, 29 aprile-1° maggio, e 26-17 maggio il Comune ha rilanciato il turismo culturale pubblicizzando in varie forme l’offerta museale e i risultati in termini di visite sono sempre stati ampiamente soddisfacenti.
L’estate è stata caratterizzata da una seconda tornata di mostre che hanno coinvolto cinque importanti musei, a iniziare dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” dove il 22 giugno si è aperta, a cura di Stefano Bianchi, un’esposizione dedicata a uno dei più grandi scenografi e registi di Trieste, “Il teatro di Dodo: omaggio a Sergio D’Osmo” . Alla mostra, allestita in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e La Contrada-Teatro Stabile di Trieste, sono state abbinate la pubblicazione di un catalogo e una serie di visite guidate ‘drammatizzate’ con la partecipazione degli allievi dell’Accademia Teatrale Città di Trieste e dei marionettisti Silvia Della Polla e Carlo Furlan. Nel mese di agosto l’iniziativa “Musei di sera” ha permesso di organizzare numerosi eventi collaterali che hanno attirato sempre un folto pubblico.
Il Museo Sartorio invece ha ospitato nelle sue sale una mostra decisamente originale, “Serendipity in un parco di libri” curata da Claudia Morgan, responsabile della biblioteca e della fototeca dei Civici musei, dedicata alla collezione di libri sul giardinaggio di uno dei membri della famiglia Sartorio, il barone Giuseppe, che unì un particolare amore per le arti e le antichità all’hobby del giardino, procurandosi negli anni una ricca serie di volumi assai pregiati sull’argomento. Alla mostra di queste rarità bibliografiche si accompagnava una rassegna di pittura, curata da Lorenza Resciniti, conservatrice del Museo Sartorio, intitolata “Salotti in fiore”, un itinerario fra i dipinti di soggetto floreale della collezione Sartorio e un’occasione per girare nelle eleganti sale di questa villa neoclassica alla scoperta di opere poco note. Entrambe le mostre sono state corredate da catalogo.
Il 12 luglio è stata aperta nel museo della Risiera di San Sabba la
mostra “Un tempo pieno di attese. Il campo profughi della Risiera nelle foto di
Jan Lukas” dedicata alla poco nota vicenda del campo profughi stranieri della Risiera di Sabba
attraverso le fotografie scattate nel 1965 da un maestro della fotografia
europea, il boemo Jan Lukas, che si trovava in Risiera in veste di rifugiato
politico. E’ stata realizzata dal Civico museo della Risiera di San Sabba, a cura del conservatore Francesco Fait, in collaborazione col Centro Ceco, České Centrum di Milano e il
patrocinio dell’ambasciata della Repubblica ceca a Roma. Rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2013.
In collegamento con la mostra “Trieste-Suez. Storia e modernità nel ‘Voyage en Egypte di Pasquale Revoltella” organizzata dal Museo Revoltella nel 150° anniversario del viaggio di Revoltella al canale di Suez, opera di cui egli era stato un finanziatore (curata da Vanja Strukelj e Luisa Crusvar e aperta dal 26 luglio al 9 novembre) si è voluto approfondire un aspetto poco noto degli studi settecenteschi sull’Egitto proponendo al Civico Museo di Storia ed Arte-Orto Lapidario (dove, come è noto si trova il cenotafio di Winckelmann, morto assassinato a Trieste nel 1768) una mostra intitolata “Winckelmann e l’Egitto”, curata da Marzia Vidulli, conservatrice delle raccolte archeologiche e autrice anche del volume uscito alla fine dell’anno “Un atroce misfatto. L’assassinio di Winckelmanm a Trieste”. La mostra metteva in evidenza, anche attraverso rarissime pubblicazioni conservate dal museo, le ricerche compiute dal grande studioso tedesco sull'arte dell'antico Egitto.
Nell’ultimo trimestre del 2012 i musei civici hanno
realizzato altre quattro mostre importantin tuttora aperte: il Museo teatrale "Schmidl", per iniziativa del conservatore Stefano Bianchi, ha
a sua volta richiamato il tema dell’apertura del canale di Suez e, nello stesso tempo,
anticipato le celebrazioni verdiane, con una mostra aperta da ottobre e
intitolata “Celeste Aida” che propone nella sala Selva di Palazzo Gopcevich una
serie molto interessanti di documenti, costumi, immagini, filmati sulla grande
opera di Giuseppe Verdi provenienti dall’archivio del museo. Il mese dopo lo
stesso museo ha dedicato uno spazio alla figura del tenore di origine dalmata
Giuseppe Kaschmann, in concomitanza con l’uscita della biografia.In collegamento con la mostra “Trieste-Suez. Storia e modernità nel ‘Voyage en Egypte di Pasquale Revoltella” organizzata dal Museo Revoltella nel 150° anniversario del viaggio di Revoltella al canale di Suez, opera di cui egli era stato un finanziatore (curata da Vanja Strukelj e Luisa Crusvar e aperta dal 26 luglio al 9 novembre) si è voluto approfondire un aspetto poco noto degli studi settecenteschi sull’Egitto proponendo al Civico Museo di Storia ed Arte-Orto Lapidario (dove, come è noto si trova il cenotafio di Winckelmann, morto assassinato a Trieste nel 1768) una mostra intitolata “Winckelmann e l’Egitto”, curata da Marzia Vidulli, conservatrice delle raccolte archeologiche e autrice anche del volume uscito alla fine dell’anno “Un atroce misfatto. L’assassinio di Winckelmanm a Trieste”. La mostra metteva in evidenza, anche attraverso rarissime pubblicazioni conservate dal museo, le ricerche compiute dal grande studioso tedesco sull'arte dell'antico Egitto.
Il Museo Revoltella, invece, dal 19 dicembre offre al suo pubblico la rassegna “Arte, architettura e design nella Trieste degli anni venti e trenta”, a cura della conservatrice Susanna Gregorat e di Lorenzo Michelli, in cui sono raccolti progetti, fotografie, bozzetti relativi allo sviluppo della città tra le due guerre accostati alle opere dei pittori che collaborarono con gli architetti a importanti imprese decorative. Una sala, curata da Michela Messina, conservatrice delle raccolte di arti applicate, è riservata ai tessuti di arredamento di Anita Pittoni, antesignana del design moderno, ed è stata allestita con i materiali e i documenti di proprietà dei Civici musei e della Biblioteca civica.
Ma al Revoltella ha trovato spazio anche la mostra “Contemporaneamente”, un progetto di valorizzazione dell’arte contemporanea regionale realizzato in collaborazione con altri musei del Friuli Venezia Giulia, il PArCo di Pordenone e la Galleria Spazzapan di Gradisca. In mostra le opere di Mario Palli, Graziano Negri e Massimo Poldelmengo.
Il 20 dicembre, ultimo evento di un anno molto intenso, si è presentata al Museo del Risorgimento, la mostra “Oberdan-Nordio. Materiali per due anniversari” in cui, per ricordare il 130° anniversario dell’impiccagione di Guglielmo Oberdan si è allestita una sala, a cura di Antonella Cosenzi, conservatrice del museo, con i documenti e gli oggetti che ne ricordano la figura e gli eventi di cui fu al centro, mentre nel salone centrale del museo sono stati esposti i progetti di Umberto Nordio per la Casa del Combattente (1932) in cui trova spazio anche questo museo. Con l’occasione sono stati riordinate anche le vetrine e le pareti delle sale dei volontari e delle medaglie d’oro.
Ma che bella vivacità hanno i musei a Trieste! Sono riuscito a visitare buona parte delle mostre e iniziative che compaiono nel bilancio dell'anno museale e ne avevo già ricavato una sensazione molto positiva. Ma da questo interessante consuntivo si evince una grande produzione culturale e una formidabile offerta che poche città in Italia (ma mi sia consentito di aggiungere: anche all'estero) sanno fornire. Soprattutto perchè - e la cosa è di massimo apprezzamento - si nota un grande impegno per valorizzare il proprio patrimonio, merce rara al giorno d'oggi soprattutto nel nostro Paese, laddove, ahinoi!, si preferisce inseguire l'effimero di costosi eventi che risaltano (e spesso rivalutano, in particolare nel caso di patrimoni privati) le ricchezze altrui e si trascura colpevolmente di studiare e soprattutto far meglio conoscere le proprie. Perciò è ancora più bello scoprire che i musei di Trieste si sottraggono a tale "provincialismo di ritorno" e sanno ancora custodire e soprattutto raccontare a tutti e nella maniera più adatta la nostra Cultura.
RispondiEliminaGrazie di avere compreso e apprezzato la nostra attività. Civici Musei di Trieste
EliminaBella pagina, promettente. Sarebbe anche utile un Forum.
RispondiEliminaGrazie dell'attenzione e del suggerimento. Siamo ancora in fase di costruzione di questo blog e per ora cerchiamo soltanto di riempirlo di contenuti, con un lavoro collettivo che rappresenta per tutti noi una novità e un impegnativo esperimento.
RispondiEliminaSiamo certi che aprirci di più al pubblico con questo mezzo sia una buona idea, speriamo vivamente di essere capaci di farlo!
cordiali saluti