In occasione della grande
mostra “Giambattista Tiepolo. Luce, forma, colore, emozione” inaugurata il 14
dicembre a Villa Manin di Passariano su iniziativa dell’Azienda speciale Villa
Manin e a cura di Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, il
Civico Museo Sartori
o di Trieste (presente alla mostra con 42 disegni)
propone al pubblico nella sua sede una mostra intitolata "Tiepolo a
Trieste. I disegni del Museo Sartorio" (15 dicembre 2012 – 7 aprile 2013, aperta dalle 10 alle 18 tranne il lunedì) in cui sono esposti altri 140 disegni normalmente
esclusi dall’esposizione permanente per ovvie ragioni di conservazione, che
completano il panorama della grafica tiepolesca con una rassegna preziosa e
originale voluta dalla direttrice Maria Masau Dan e curata da Lorenza Resciniti
e Francesca Nodari.
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Mostra "Tiepolo a Trieste" - Prima sala (foto Marino Ierman) |
Il percorso della mostra si
articola in tredici sezioni, che
sono state allestite al secondo piano della villa, una delle più interessanti
testimonianze del periodo neoclassico, ognuna dedicata ad una diversa tipologia
di disegni: studi preparatori per le decorazioni ad affresco, disegni relativi
a dipinti di soggetto storico-mitologico e sacro; abbozzi e studi di singole
figure (vecchi orientali, soldati, personificazioni allegoriche, caricature),
teste di carattere, a cui si affiancano esercitazioni con alberi, cani, vasi e
altri oggetti. All’interno di
ogni singola sezione i disegni sono esposti seguendo un ordine cronologico che
permette di capire lo sviluppo stilistico della grafica di Tiepolo, dagli
esempi giovanili degli anni Trenta fino alle prove più tarde a ridosso della
partenza per la Spagna.
Per evidenziare la stretta connessione tra il disegno e l’opera finita,
fanno da supporto alcune riproduzioni fotografiche di cicli di affreschi e pale
d’altare, come ad esempio quelli di Villa Loschi al Biron (1734), di Villa
Valmarana (1757) a Vicenza e le pale dei Gesuati a Venezia (Madonna con le
Sante Caterina, Rosa e Agnese,1748) e della parrocchiale di Mirano (Miracolo
del piede risanato,1760). La mostra costituirà anche un’attrazione ulteriore per gli appassionati
d’arte e i turisti che sicuramente raggiungeranno il Friuli per visitare la
grande mostra di Villa Manin e non perderanno l’occasione di completare
l’itinerario regionale (va ricordato che una tappa fondamentale è il palazzo
Arcivescovile di Udine con i celebri affreschi che Tiepolo eseguì nel 1726) con
una puntata a Trieste, dove Tiepolo si potrà vedere in un contesto
particolarmente suggestivo come quello della grande villa abitata dalla
famiglia Sartorio e da oltre sessant’anni divenuta museo civico.
Oltre ai disegni i visitatori del Museo Sartorio avranno l’opportunità di
vedere anche un’opera pittorica di
Tiepolo, la Madonna della cintola e
santi, una pala di oltre due
metri di altezza datata 1730 circa, proveniente dalla Chiesa della Consolazione
di Pirano ed esposta qui dal 2006 assieme alle altre opere dell’Istria di
proprietà dello Stato ricoverate in Italia durante la seconda guerra mondiale.
I 254
disegni di Tiepolo del Museo Sartorio.
Una straordinaria
collezione
Nel 1910
i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste entrano in possesso di una cospicua
collezione di disegni tiepoleschi. Tale collezione può essere annoverata tra le
più importanti nell’ambito del corpus grafico della pittura veneta
settecentesca, sia per il considerevole numero di pezzi, 254 fogli, sia perché,
coprendo tutto l’arco cronologico dell’arte di Giambattista Tiepolo, si
configura come un punto fermo per lo studio dell’opera del maestro. Si deve
la sua esistenza all’attenzione e alla munificenza del barone Giuseppe
Sartorio, appassionato raccoglitore d’arte triestino, che nel 1893 la comprò a
Trieste dall’antiquario Giuseppe Zanolla. La conoscenza dettagliata dello
straordinario acquisto è tramandata dal pittore triestino Carlo Wostry, amico e
consigliere di Giuseppe Sartorio in campo artistico, nella sua Storia del
circolo artistico di Trieste. Sartorio
comperava per donare un giorno alla sua città, ma nel frattempo solo pochi
intenditori erano invitati a vedere i suoi tesori. Tuttavia, quando nel 1896,
in occasione del bicentenario della nascita di Giambattista Tiepolo, Venezia
organizzò una mostra presso le Gallerie e il Museo Archeologico, il
collezionista prestò quasi metà della raccolta.


Nel 1910,
alla morte di Giuseppe Sartorio le sue eredi, la sorella Paolina e la nipote
Anna, donarono i disegni a lui appartenuti (e altre collezioni di carattere
archeologico e artistico) ai Civici Musei di Storia ed Arte, affinché
divenissero oggetto di fruizione pubblica, assecondando così il desiderio del
loro congiunto.Tuttavia
la città dovette aspettare molti anni prima di poterli vedere esposti: la sede
civica museale non era ancora pronta ad ospitare i disegni e nel frattempo i
pericoli che correvano le raccolte d’arte in seguito allo scoppio della prima
guerra mondiale ne decretarono l’allontanamento da Trieste: i disegni partirono
per Lubiana nel 1916 e rimpatriarono appena nel 1941.
Nel
settembre 1942 vide la luce l’importante volume sui disegni di Giorgio Vigni,
corredato da fotografie esemplari di Giacomo Sterle.
Oggi i
disegni sono esposti a rotazione in due sale al secondo piano del Civico Museo
Sartorio; queste, inaugurate il 5 dicembre 1998, sono arredate con vetrine e
cassettiere climatizzate e illuminate nel rispetto degli attuali parametri conservativi
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